Durante le attività di traino o spinta la struttura muscolo-scheletrica deve esercitare una forza per iniziare, mantenere o variare il moto del carico che si movimenta. Questa forza, tipicamente, è esercitata dalle mani che utilizzano una apposita maniglia o supporto. La COMPRESSIONE del rachide avviene perché le forze applicate dalle mani devono essere controbilanciate dalla colonna vertebrale.
Quando il rachide si comprime, il cuscinetto intervertebrale può esercitare una forte pressione sulle guaine che lo contengono. Con il perdurare dello sforzo si possono produrre disturbi e nei casi più gravi delle vere e proprie patologie (ernie discali).
La valutazione della esposizione al rischio da Sovraccarico Biomeccanico del Rachide in attività di Traino e Spinta può essere effettuata utilizzando i risultati di una larga serie di studi di tipo psicofisico basati sullo sforzo-fatica percepiti efficacemente sintetizzati da SNOOK e CIRIELLO (1991). Gli studi partono dalla scomposizione del movimento complessivo in azioni elementari che sono:
L'Indice di Traino o Spinta è anch'esso un indicatore sintetico del rischio ed è valutato rapportando lo sforzo limite raccomandato con quello effettivamente movimentato. Quanto più è alto il valore, tanto maggiore è il fattore di rischio. Per ciascun tipo di azione la valutazione del rischio avviene per diversi percentili di "protezione" della popolazione sana, considerando le caratteristiche dell'operatore per sesso, nonché per le caratteristiche dell'azione effettuata come la frequenza, l'altezza da terra, la distanza di trasporto. Per le azioni di tirare o spingere, svolte con l'intero corpo, la procedura per il calcolo dell'Indice di Rischio fornisce il valore della forza limite raccomandata, rispettivamente nella fase iniziale e poi di mantenimento dell'azione. Per le azioni di trasporto fornisce, invece, i valori limite di riferimento del peso raccomandato.
I valori limite sono forniti in funzione dei vari parametri caratteristici e si riferiscono a quei valori che tendono a proteggere il 90% delle rispettive popolazioni adulte sane, maschili e femminili. Individuata la situazione che meglio rispecchia il reale scenario lavorativo in esame, in relazione che si voglia proteggere una popolazione solo maschile o anche femminile, si estrapola il valore raccomandato (di peso o di forza) e rapportandolo con il peso o la forza effettivamente azionati ponendo questa al numeratore (il valore raccomandato al denominatore) si ottiene così un indicatore di rischio del tutto analogo a quella ricavato con la procedura di analisi di azioni di sollevamento. La quantificazione delle forze effettivamente applicate richiede il ricorso ad appositi dinamometri da applicare alle reali condizioni operative sul punto di azionamento dei carrelli manuali. E' importante eseguire le misure con le stesse velocità ed accelerazioni impiegate o impiegabili nella realtà dal personale addetto. Qualora le forze applicate non risultino in sintonia con le dotazioni e i percorsi, sarà necessario intervenire rapidamente sugli addetti mediante formazione specifica che riconducendosi ai principi della "cinematica" ed "ergonometria" introduca un corretto comportamento motorio. Come indice di esposizione della movimentazione viene considerato il più alto riscontrato nelle due azioni in cui è stata scomposta (forza iniziale o di mantenimento).
La valutazione del rischio è affidata al Metodo UNI ISO 11228-2 e deve essere effettuata con l'ausilio di un dinamometro che permette di misurare le forze applicate durante la movimentazione. Le due forze da misurare sono quella massimale (che tipicamente è applicata per mettere in movimento il carico) e quella media di mantenimento (che serve a mantenere il carico in movimento). Le fasi della nostra consulenza sono brevemente elencate di seguito:
La misurazione deve avvenire nelle stesse condizioni di lavoro abituali e, onde evitare imprecisioni dovute alla diversa utilizzazione dei carichi, deve essere effettuata più volte, possibilmente da lavoratori diversi. Oltre alla forza esercitata, è necessario considerare:
Dopo la fase di sopralluogo, sono eseguite le elaborazioni dei dati recuperati tramite il Software OSTools Power Edition per il recupero dei dati relativi alla Forza di Picco e Forza di Mantenimento. Nello specifico, sono effettuate le seguenti fasi:
La norma UNI ISO 11228-2 propone anche un secondo livello di indagine che risulta essere molto laborioso. La stessa norma ricorda che "... può essere sufficiente eseguire il metodo 1, agendo in modo appropriato, o adottare soluzioni pratiche per assicurare che il livello complessivo di rischio sia basso". Analogamente ad una altra metodologia, il Metodo OCRA, l'approccio che si utilizza normalmente nella valutazione dell'esposizione al rischio per attività di traino e spinta è analogo a quello della Check List OCRA per i movimenti ripetuti: individuare il livello di rischio ed intervenire. Per il traino e spinta, anche grazie ai nuovi dinamometri elettronici, l'intervento è possibile e risulta in molti casi anche più economico rispetto ad una valutazione con il metodo 2. Tutto ciò, salvo quei casi in cui si dovesse procedere ad una analisi approfondita del nesso tra insorgenza di una malattia a carico del rachide e compiti lavorativi svolti.
Le forze che devono essere superate sono le forze di attrito e le forze di inerzia. L'attrito dipende dalla geometria e dalla natura delle superfici a contatto. L'inerzia non dipende dall'attrito, ma dalla massa e dall'accelerazione che noi imprimiamo all'oggetto. L'utilizzo del dinamometro diventa allora fondamentale per la misurazione delle forze esercitate. A differenza di una comune bilancia, che misura solo le forze di compressione derivanti dal peso di un oggetto o dal nostro corpo, il dinamometro è in grado di misurare le forze esercitate in qualunque direzione.
La caratteristica principale dei dinamometri elettronici della serie DIN ERGO 81-08 PRO-X da noi realizzati è quello di riuscire a registrare il tracciato delle forze esercitate ed, eventualmente, associarlo ad un filmato del compito lavorativo.
I vantaggi che ne derivano sono molteplici e i principali sono i seguenti:
Snook e Ciriello - Valutazione del Rischio | |
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L'indice di rischio è minore di 0,85 AREA VERDE |
La situazione è accettabile e non è richiesto alcuno specifico intervento |
L'indice di rischio è compreso tra 0,85 e 1,00 AREA GIALLA |
La situazione si avvicina ai limiti, una quota della popolazione (stimabile tra l'11% e il 20% di ciascun sottogruppo di sesso ed età) può, essere non protetta e pertanto occorrono cautele, anche se non è necessario un intervento immediato. Attivare la formazione e la sorveglianza sanitaria dei personale addetto. Laddove ciò, sia possibile, è preferibile procedere a ridurre ulteriormente il rischio con interventi strutturali ed organizzativi per rientrare nell'area verde. |
L'indice di rischio è maggiore o uguale ad 1,00 AREA ROSSA |
La situazione può, comportare un rischio per quote rilevanti di soggetti e pertanto richiede un intervento di prevenzione primaria. Il rischio è tanto più elevato quanto maggiore è l'indice e con tale criterio dovrebbe essere programmata la priorità degli interventi di bonifica. |
L'indice di rischio è maggiore di 3,00 AREA VIOLA |
Per situazioni con indice maggiore di 3 vi è necessità di un intervento immediato di prevenzione; l'intervento è comunque necessario e non a lungo procastinabile anche con indici compresi tra 1,00 e 3,00. |